Sono sempre stato affascinato dal mondo. Chi mi conosce ma anche chi mi incontra la prima volta può facilmente definirmi un'entusiasta. Mi entusiasmo per molte cose. In verità per quasi tutte. Come i bambini quando vedono un colore nuovo. Ho sempre provato un attrazione irresistibile per ciò che non conoscevo. Ho sempre cercato di conoscere ciò che mi affascinava. Ho imparato molte cose ma non sono mai diventato un Professionista. Inconsciamente non l'ho mai voluto. Quando sapevo fare qualcosa al livello che mi interessava cominciavo a studiarne un altra spesso totalmente diversa. Non abbandonavo quello che facevo, lo mettevo a velocità di crociera, e gli toglievo un po di tempo per dedicarlo a qualcosa di nuovo. Questa multidisciplinareità nel mondo odierno non è ben vista. Io ho sempre temuto che facendo sempre la stessa cosa alla fine avrei perso il punto di vista esterno, avrei potuto illudermi di aver trovato delle Verità. Per questo quando ero troppo dentro una cosa, mi creavo una via d'uscita. Una strada per esserne libero, al sicuro dalle trappole della conoscenza. A volte invidio amici o colleghi che da una vita fanno una cosa e la fanno costantemente con soddisfazione. Io non ci sono mai riuscito. Il fascino per l'ignoto ha sempre vinto ed anche ora che non sono più molto giovane e non posso dire di avere ancora tanto tempo per cambiare me stesso realizzo che probabilmente sarò cosi anche per i prossimi 50/60 anni e che la mia vita non sarà facile ne tantomeno prevedibile. Pensavo che la paternità mi avrebbe cambiato, mi avrebbe fermato su una professione più adatta a me di altre. Mi sbagliavo, anzi al contrario ha acceso un fuoco ancora più grande dentro di me. Ho la stessa fame di vita di quando ero ragazzo. Negli ultimi tre anni a volte, nel pieno delle emozioni, ho paura che il mio cuore stia per cedere, ascolto alcuni respiri come se potessero essere gli ultimi. Ma il mio cuore ha scelto questo. Ha scelto la sfida.


Making of "Alice The Wonder Bench"
Salone Satellite, Milano 12-17/04/2011
@ Resign Academy stand C11
soon shown @ Anthropologie Home Design Gallery - Rockefeller Center - NYC

Video from shama@depaso.it

"This movement is picking whatever environment you are in,
and it's moving to that environment in the way that you want to, You know.
You don't stop playing becouse you grow,
you grow because you stop playing"

"Questo movimento aderisce ad ogni ambiente in cui voi siate,
e si muove verso quell'ambiente come voi volete, o no?
Non è che smetti di giocare perchè cresci,
è che cresci perchè smetti di giocare"

Frank Ben Martinez (AKA Francesco Martinelli) was born vaguely thirty years ago with istrian and italian origins. Son of mariners, tramps, philosophers and poets starts to ramble soon. After the diploma he studies comunication and cinema, photography and art in accademic and professional ambits, but mostly as selflearner. He lives on photography, art, music, cinema, philosophy, poetry, design and history.


Il Frank Ben Martinez (AKA Francesco Martinelli) nasce vagamente trenta anni fa con origini istriane ed italiane. Figlio di marinai e viaggiatori, filosofi e poeti comincia presto a viaggiare. Diplomatosi studia comunicazione, cinema, fotografia ed arte in ambiti accademici e professionali, ma specialmente da autodidatta. Vive di fotografia, arte, musica, cinema, filosofia, poesia, design e storia.


Contact: frank.b.martinez@gmail.com / +39 333 6717610



CV
Photography
(Roberto Pagliani, Kent Kobersteen, Mauro Fiorese, Studio Ambrosi, Amedeo M. Turello, Amedeo Novelli, Fotoscout.de),
Video (Matchmusic, K+),
Creativity (Vermuth Underground, Eva Stomper Studio),
Production (Lambertz, Depaso),
Fashion (Hell's Kitchen, 247 showroom, Toni&Guy),
Design (Resign) Designer a domicilio,
Art (ArtePresenteArteFutura,Galleria Melepere)
Art Direction (Vermuth Underground, Winecity).
Freelance from 2005.
Fotografia, Comunicazione, Creatività
www.frankbenmartinez.blogspot.com
francesc.martinelli@gmail.com
+39 333 6717610